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Incontinenza fecale
Per incontinenza fecale, si intende l'involontaria fuoriuscita di gas intestinale o materiale fecale dall'ano. In funzione della tipologia di incontinenza, la stessa si classifica come: incontinenza fecale ai gas o incontinenza fecale alle feci. Questa classificazione permette anche di differenziarla in funzione della gravità. E' dovuta, nella stragrande maggioranza dei casi, ad una perdita di efficacia dei muscoli del pavimento pelvico e dell'ano, chiamati muscoli sfinterici (muscoli elevatori dell'ano). La perdita di efficacia degli sfinteri causa un progressivo cedimento della pressione di chiusura dell'ano con la ridotta capacità di trattenere volontariamente ed involontariamente il contenuto rettale, che tende a fuoriuscire senza controllo. Le cause L'incontinenza fecale ha molteplici cause:
Di base esistono cause meccaniche, dovute ad un danno muscolare, o cause neurologiche dovute al una alterata sensibilità e controllo neuro-muscolare. I sintomi sono caratterizzati dalla perdita di gas o feci e spesso comportano l'utilizzo di pannolini o proteggi-slip. Ciò, nel lungo termine, comporta anche la comparsa di componenti psicologiche ansioso-depressive, dovute alla forte limitazione della qualità della vita, a cui il paziente con incontinenza è costretto. Le limitazioni nella vita sociale e professionale infatti comportano un allontanamento ed una inibizione personale. Chi soffre di incontinenza a gas o feci, non riesce a controllare o rinviare l'impulso; talvolta non ne percepisce lo stimolo e ritrova materiale fecale sugli indumenti intimi. L'involontaria, cronica, fuoriuscita di muco e feci si associa alla comparsa di patologie a carico del perineo con comparsa di dermatiti anali e perianali, dovute al persistente contatto di materiale acido a contatto con la cute, con conseguente rischio di infezioni e candidosi perianali. Nella donna, la stretta vicinanza di ano e vie urinarie basse (canale uretrale) comporta di frequente l'insorgenza di infezioni delle basse vie urinarie (uretriti, cistiti, fino alle pieliti ascendenti). Diagnosi La valutazione della gravità si attua attraverso la raccolta anamnestica (conteggio del numero di perdite settimanali) ed attraverso esami strumentali, quali:
Il Trattamento Il trattamento varia in funzione della gravità dell'incontinenza. Nei casi di incontinenza lieve, il trattamento è riabilitativo; si esegue una elettro-stimolazione dei muscoli sfinterici ed elevatori dell'ano attraverso una sonda endoanale che stimola ed ipertrofizza le cellule muscolari, potenziandone l'attività contrattile. L'elettrostimolazione può avvenire anche attraverso la stimolazione del nervo tibiale anteriore. Nei casi di incontinenza lieve-moderata si eseguono interventi con carattere mini-invasivo volti all'aumento della pressione endo-anale attraverso l'inserimento di agenti volumizzanti tra le fibre muscolari. La tecnica più recente ed apparentemente più efficace tra queste sembra lo Sphinkeeper, anche se studi con maggior follow-up devono essere ancora presentati in letteratura. Nelle incontinenze moderate, ha una applicazione la Neurostimolazione Sacrale, attraverso cui, vengono stimolati da un neuro-stimolatore impiantato, i nervi sacrali che raggiungono l'ano, potenziando l'attività muscolare e la chiusura del canale anale. Nei casi di incontinenza severa, vengono proposti, sempre con minore frequenza, per via delle complicanze e degli insuccessi, interventi maggiori, come lo Sfintere Anale Artificiale e la Trasposizione del muscolo gracile (gracile-plastica e gracile-plastica neuro-modulata). |