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Trattamento della Fistola Anale o Perianale
La Fistola anale o perianale è per definizione una patologia chirurgica, in quanto la sua guarigione può avvenire purtroppo solo attraverso un trattamento chirurgico. Il trattamento chirurgico consiste nell'eradicazione o asportazione del tessuto infiammatorio presente all'interno del tramite o tunnel fistoloso, dalla sua origine all'interno dell'ano, sino alla sua porzione esterna, cioè a livello del "buchino" esterno sulla cute perianale o glutea. E' stato precedentemente osservato come la fistola, originando dal canale anale e portandosi verso la cute perianale, nella stragrande percentuale dei casi, attraversi in questo tragitto gli sfinteri anali, quei muscoli di fondamentale importanza nel mantenimento della continenza fecale, ed attivi cioè nel chiudere l'ano ed evitare involontarie perdite di gas o feci. La problematica dunque evidente, che emerge immediatamente, è che il l'eradicazione della fistola deve rispettare l'integrità dei muscoli, al fine di permettere il mantenimento della continenza. Il chirurgo deve quindi accuratamente bilanciare il rischio di ledere o danneggiare il muscolo con quello di guarire il paziente da una patologia fastidiosa e dolorosa. Le tecniche chirurgiche quindi variano in funzione del tipo di fistola e della sua complessità: 1. Fistole semplici: che non attraversano muscoli o li attraversano solo superficialmente (fistole sotto-mucose, inter-sfinteriche, trans-sfinteriche basse) 2. Fistole complesse: tutte le rimanenti, comprese quelle semplici ma in pazienti con un riconosciuto danno sfinteriale (pazienti donne con trauma da parto, pregressi interventi sull'ano con danni già dimostrati, pazienti anziani con una riconosciuta incontinenza fecale) Per le prime esistono trattamenti altamente risolutivi (fistulotomie e fistulectomie) in termini di efficacia terapeutica, in grado di determinare tassi di guarigioni elevati (90-95%), mentre per le seconde è necessario un discorso assai più complesso. La comunicazione medico-paziente deve essere importante al fine di informare adeguatamente sul rapporto rischio-benefico. Se non si rispettano i muscoli sfinterici e si eseguono interventi demolitivi (fistulotomie e fistulectomie) i tassi di guarigione sono elevati, ma il Paziente paga in termini di comparsa di incontinenza (sino al 40-50% di Pazienti con incontinenza a feci e gas), se invece si rispettano i muscoli sfinterici il Paziente rischia tassi di recidiva della malattia più elevati (sino al 40%), ma non corre il rischio di avere negli anni una funzione sfinteriale compromessa. Il consenso scientifico, e le linee guida di tutte le Società Scientifiche specialistiche, sono concordi nel ritenere utile come approccio iniziale nelle fistole complesse un approccio mini-invasivo (VAAFT, FILAC, Fistula PLUG, Cellule Staminali, ecc). Queste Tecniche prevedono il trattamento interno della fistola con associata chiusura dell'orifizio fistoloso interno senza la demolizione del tessuto circostante e dunque senza produrre danni sugli sfinteri Qui accanto vengono presentati 2 casi clinici di Pazienti affetti da Fistole perianali complesse trattati con tecniche mini-invasive. |